"La trilogia del caos #1 È così che si uccide" di Mirko Zilahy
Editore Longanesi, 2016
410 pagine
⭐⭐⭐⭐⭐
"Ha pianificato tutto. Sa che è giusto così, che la sua giustizia e quella dell’intero universo sono una cosa sola.
Deve ristabilire il proprio equilibrio, poi seguirà quello cosmico.
Il male è squilibrio, un buco nero che nasce dal nulla e attira stelle, pianeti, satelliti, mondi, per inghiottirli tra le spire di un gorgo buio come la pece." 🌠
Deve ristabilire il proprio equilibrio, poi seguirà quello cosmico.
Il male è squilibrio, un buco nero che nasce dal nulla e attira stelle, pianeti, satelliti, mondi, per inghiottirli tra le spire di un gorgo buio come la pece." 🌠
In una insolita e piovosa Roma di fine estate, viene ritrovato il
cadavere di una donna ancora da identificare, le indagini iniziano sotto
una pioggia battente che sta "ripulendo" la scena del crimine 🙄⛈️
L'unica cosa certa è che l'assassino ha fatto tutto con scrupolosa cura e precisione, come un chirurgo in sala operatoria, mettendo poi in mostra il suo "lavoro"! 😱
E analizzando il modus operandi, nasce la paura che a colpire sia un killer seriale, così viene allertato il commissario Enrico Mancini, perché lui è un esperto, con alle spalle anni di lavoro all’Unità per l’Analisi del Crimine Violento, il corso di laurea in Psicologia applicata all’analisi criminale con il professor Carlo Biga e la specializzazione a Quantico, Virginia, sul criminal profiling.... ma Mancini rifiuta il caso 🙄
Lui rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un serial killer... anche se il suo istinto ne è certo ...e l’istinto di Mancini non sbaglia mai... infatti dopo il secondo omicidio, Roma piomba nella paura!!
Lui vorrebbe seguire solo un ultimo caso: Il caso Carnevali, la sparizione del famoso primario di oncologia del Policlinico Gemelli di Roma, che purtroppo, il commissario conosce molto bene.... invece alla fine è costretto ad accettare il caso... anche se è stanco, da mesi è un uomo devastato, tormentato... che si paralizza solo al pensiero di guardare i corpi delle vittime e soprattutto a risentire quell'odore. L'odore dell'inferno!!! 😢
Come farà a fermare il killer??
L'unica cosa certa è che l'assassino ha fatto tutto con scrupolosa cura e precisione, come un chirurgo in sala operatoria, mettendo poi in mostra il suo "lavoro"! 😱
E analizzando il modus operandi, nasce la paura che a colpire sia un killer seriale, così viene allertato il commissario Enrico Mancini, perché lui è un esperto, con alle spalle anni di lavoro all’Unità per l’Analisi del Crimine Violento, il corso di laurea in Psicologia applicata all’analisi criminale con il professor Carlo Biga e la specializzazione a Quantico, Virginia, sul criminal profiling.... ma Mancini rifiuta il caso 🙄
Lui rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un serial killer... anche se il suo istinto ne è certo ...e l’istinto di Mancini non sbaglia mai... infatti dopo il secondo omicidio, Roma piomba nella paura!!
Lui vorrebbe seguire solo un ultimo caso: Il caso Carnevali, la sparizione del famoso primario di oncologia del Policlinico Gemelli di Roma, che purtroppo, il commissario conosce molto bene.... invece alla fine è costretto ad accettare il caso... anche se è stanco, da mesi è un uomo devastato, tormentato... che si paralizza solo al pensiero di guardare i corpi delle vittime e soprattutto a risentire quell'odore. L'odore dell'inferno!!! 😢
Come farà a fermare il killer??
Dal Libro:
Mancini:
«Amiamo, facciamo figli, andiamo al lavoro. Ognuno di noi coltiva un hobby del cazzo, pratica uno sport del cazzo per tutta la cazzo di vita. E sai perché, eh?
Sai perché ci affanniamo tanto?»
«Amiamo, facciamo figli, andiamo al lavoro. Ognuno di noi coltiva un hobby del cazzo, pratica uno sport del cazzo per tutta la cazzo di vita. E sai perché, eh?
Sai perché ci affanniamo tanto?»
Comello spostò la testa da destra a sinistra: «Per vivere bene?»
«Per
distrarci dal pensiero della morte. È tutto un grande gioco di ruolo,
serve a non farci sollevare lo sguardo dalle azioni di tutti i giorni.» 😔
Che dire?!?? Lettura adrenalinica che ti prende e ti coinvolge, dalla prima all'ultima pagina.
Mirko Zilahy ci porta in una Roma diversa da quella che noi siamo abituati a vedere... una Roma cupa, noir, misteriosa facendoci entrare nel vecchio mattatoio del Testaccio o guardare da sotto lo scheletro del grande Gazometro o scendere sulle sponde del Tevere tra le macerie degli stabilimenti Mira Lanza... tutto in completo stato di abbandono.
Ogni personaggio è descritto nei minimi dettagli, sono reali, "umani" con le loro paure, le loro esperienze dolorose o comunque negative come per il commissario Enrico Mancini e la sua squadra, da Walter Comello a Caterina De Marchi... poi c'è il pm Giulia Foderà, il medico legale Antonio Rocchi e l'anziano criminologo Biga... tutti con una storia da raccontare 😊
Mirko Zilahy ci porta in una Roma diversa da quella che noi siamo abituati a vedere... una Roma cupa, noir, misteriosa facendoci entrare nel vecchio mattatoio del Testaccio o guardare da sotto lo scheletro del grande Gazometro o scendere sulle sponde del Tevere tra le macerie degli stabilimenti Mira Lanza... tutto in completo stato di abbandono.
Ogni personaggio è descritto nei minimi dettagli, sono reali, "umani" con le loro paure, le loro esperienze dolorose o comunque negative come per il commissario Enrico Mancini e la sua squadra, da Walter Comello a Caterina De Marchi... poi c'è il pm Giulia Foderà, il medico legale Antonio Rocchi e l'anziano criminologo Biga... tutti con una storia da raccontare 😊
"È così che si uccide" è un genere di thriller per chi ama le emozioni
forti, per chi ama il brivido e la tensione... e per chi non ha paura ad
affrontare temi dolorosi e intimi... perché leggendo ho "sentito il
dolore assoluto" del commissario, purtroppo, conosco bene quella sensazione, il
trascinarsi in uno stato di apatia, la rabbia continua, quel senso di
vuoto e di dolore... il dolore assoluto che si prova quando qualcuno che
ami ti viene portato via 😔