lunedì 24 maggio 2021

Recensione "D'un tratto nel folto del bosco" di Amos Oz

"D'un tratto nel folto del bosco" di Amos Oz
 
Editore Feltrinelli, 2007
114 pagine
⭐⭐⭐⭐ 
 
La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l'assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto che gira sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev'essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande, ma che restano sempre senza risposta. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi. Nel folto del bosco troveranno Nimi, il bambino puledrino ammalato di nitrillo, Nehi, il demone del bosco e una triste verità.... 
 
"Il paese era grigio, triste. Tutt’intorno solo montagne e boschi, nuvole e vento. Non c’erano altri abitanti, nella zona. Quasi mai arrivavano dei visitatori, né tanto meno ospiti di passaggio.... c'era un'unica strada che ci arrivava, ma che poi non proseguiva più, dal momento che oltre non c’era niente: il mondo finiva lì!!" 
 
Questo è il paese... dove nessun forestiero si ferma più di due notti, perché il villaggio è maledetto!! 
Così si dice... troppo silenzio... non ci sono animali... galline, pecore, mucche, asini, maiali, oche... ma neanche cani, gatti o uccellini eppoi anche gli abitanti sono di poche parole... si sente solo il mormorio del fiume che scende dai monti, attraversa i boschi e il paese, con il suo giocoso gorgoglio... anche se non porta vita, perché non ci sono più pesci 😧 
 
I giorni passano silenziosi e pieni di malinconia, gli adulti a lavoro, i bambini a scuola e nel pomeriggio a giocare tra cortili deserti, stalle e ovili abbandonati nel silenzio assoluto... ma poco dopo il tramonto, di corsa tutti a casa propria, dove tutto viene serrato, porte e finestre... e a mezzanotte tutte le luci si spengono! 
 
"Perché la notte appartiene a Nehi, il demone del bosco." Così raccontano i genitori ai loro figli, sottovoce, dietro le imposte di ferro, Nehi il demone dei monti scende dal suo castello, e passa tra i vicoli e le case in cerca di segni di vita.... perché? È vero o una leggenda? 
 
Ma perché non ci sono più animali?? 
"Gli adulti ancora in grado di ricordare di solito preferivano tacere. Negare. Fare finta di avere dimenticato." Sempre negare... insabbiare nel silenzio la questione. Non parlarne mai. Soprattutto in presenza dei bambini!!!!! 
 
Ma grazie ad Almon il pescatore che intaglia il legno e crea per i bambini figure di animali e grazie alle immagini che la maestra Emanuela porta a scuola, i bambini possono sapere com’è fatto un cane, un gatto, una farfalla o un orso.... ma comunque quasi tutti i bambini non gli credono e la prendono in giro... beh, la maestra non è ancora riuscita a trovare qualcuno che accetta di diventare suo marito... Ah povera disgraziata!! 🤨 
 
Invece il piccolo Nimi, a forza di sentirla, incomincia a sognare animali... ma in classe tutti a prenderlo in giro e quando i compagni lo cacciano via a forza di battute e lanci di pigne, il piccolo Nimi scappa nitrendo... ma poveroooo! 😧 
 
Per finire ci sono Mati e Maya che sanno qualcosa che non dovrebbero sapere... riusciranno a svelare il mistero?? Partiranno alla ricerca degli animali scomparsi??? 
 
Una bella favola da raccontare ai bambini, per poi scoprire insieme a loro, il significato del racconto, di capirne la morale... perché sono temi attuali e importanti come intolleranza, odio, aggressività... Bello bello, letto in poche ore, lo consiglio!!! ❤️ 👍🏻 
 
"Nessuno vuole restare senza stormo, o essere separato dal gregge. Ti allontani una volta o due dallo sciame - e vedi che non ti lasciano più tornare. Perchè ormai, ti sei ammalato di nitrillo."
 
D'un tratto nel folto del bosco

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