martedì 18 maggio 2021

Recensione “Elementare, Randolph” di J. F. Englert

“Elementare, Randolph” di J. F. Englert
 
Editore Garzanti, 2009
247 pagine
⭐⭐⭐⭐
 
Harry ha trent'anni ed è un'artista in crisi. Da quando ha perso la fidanzata Imogen, sparita nel nulla un anno prima, la sua vita è cambiata. Non riesce più a dipingere, è entrato in depressione e ha sviluppato un'insana dipendenza dalle sedute spiritiche. Per fortuna a fargli compagnia nell'appartamento di Manhattan c'è Randolph, il suo labrador nero. Harry non lo sa, ma Randolph è un cane speciale: legge (Dante è il suo autore preferito), capisce il linguaggio di uomini e animali, ma soprattutto ha un fiuto particolare, quello per risolvere i misteri. La sua unica mancanza: non sa parlare. Quando lo scrittore Lyell Overton Minskoff-Hardy viene trovato morto, Randolph intuisce subito che non si tratta di infarto come viene ipotizzato in un primo momento, bensì di omicidio. Un omicidio legato indissolubilmente alla sparizione di Imogen. Gli indizi? Molti. Perché Randolph, grazie al suo sesto senso e al suo olfatto centomila volte più potente di quello umano, è in grado di fiutare la colpa, l'ansia e la paura.... 

J. F. Englert e il suo inseparabile labrador ❤️
 
Randolph è un cane da adottare, tenerissimo e incredibilmente intelligente, è veramente un cane speciale: sa leggere e Dante è il suo autore preferito, capisce il linguaggio di uomini e animali, ma soprattutto grazie al suo sesto senso e al suo sviluppatissimo olfatto canino è in grado di fiutare ansia, paura e colpa nelle persone e quindi di risolve i misteri. GENIALE l’idea della storia narrata in prima persona dal cane protagonista, bello mi è piaciuto. Proprio una piacevole lettura: consigliatissimo!!! 🐾

Elementare, Randolph

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