martedì 4 maggio 2021

Recensione "Il cacciatore di teste" di Jo Nesbø

"Il cacciatore di teste" di Jo Nesbø
 
Einaudi Editore, 2013
 293 pagine
⭐⭐⭐⭐
 
A Roger Brown non manca nulla. Ha un lavoro rispettabile come cacciatore di teste per le grandi multinazionali e un hobby segreto, i furti d'arte, grazie ai quali foraggia lo spropositato stile di vita che conduce. E non appena gli viene presentato Clas Greve, proprietario di un meraviglioso Peter Paul Rubens, un dipinto andato disperso durante la Seconda guerra mondiale, comincia immediatamente ad accarezzare l'idea del colpo. Ma niente in questa storia va mai come previsto. E nell'appartamento di Greve, Roger Brown trova sì il prezioso Rubens, ma anche qualcosa che non cercava affatto. E ben presto appare evidente che lo scaltro cacciatore di teste altro non è che una povera preda...
 
Il cacciatore di teste è il mio secondo romanzo di Jo Nesbø, e dopo Olav il "simpatico" killer dislessico di "Sangue e neve", quì mi sono trovata davanti un protagonista totalmente diverso, Roger Brown lavora come headhunter (cacciatore di teste) per grandi aziende multinazionali ed è cinico, egocèntrico, egoista… proprio "irritante"... ma alla fine, comunque, si fa il tifo per lui perchè rimane simpatico 😊 …proprio un bel thriller mozzafiato, ricco di colpi di scena, lo consiglio a tutti!!

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Il cacciatore di teste

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