Einaudi Editore, 2013
293 pagine
⭐⭐⭐⭐
A Roger Brown non manca nulla. Ha un lavoro rispettabile come cacciatore
di teste per le grandi multinazionali e un hobby segreto, i furti
d'arte, grazie ai quali foraggia lo spropositato stile di vita che
conduce. E non appena gli viene presentato Clas Greve, proprietario di
un meraviglioso Peter Paul Rubens, un dipinto andato disperso durante la
Seconda guerra mondiale, comincia immediatamente ad accarezzare l'idea
del colpo. Ma niente in questa storia va mai come previsto. E
nell'appartamento di Greve, Roger Brown trova sì il prezioso Rubens, ma
anche qualcosa che non cercava affatto. E ben presto appare evidente che
lo scaltro cacciatore di teste altro non è che una povera preda...
Il cacciatore di teste è il mio
secondo romanzo di Jo Nesbø, e dopo Olav il "simpatico" killer
dislessico di "Sangue e neve", quì mi sono trovata davanti un
protagonista totalmente diverso, Roger Brown lavora come headhunter
(cacciatore di teste) per grandi aziende multinazionali ed è cinico,
egocèntrico, egoista… proprio "irritante"... ma alla fine, comunque, si
fa il tifo per lui perchè rimane simpatico 😊 …proprio un bel thriller mozzafiato, ricco di colpi di scena, lo consiglio a tutti!!
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Il cacciatore di teste
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